Giornata mondiale degli Oceani: naviga sostenibile

Noleggiare una barca è una scelta che vi permetterà sicuramente di godere delle meraviglie della natura in modo esclusivo; la barca è un mezzo di trasporto che fa immergere nell’ambiente che ci circonda, e per questo il rispetto del mare è al primo posto.

Rispettare la flora e la fauna sottomarina ti permetterà di godere di queste meraviglie ancora per tanti anni, e soprattutto permetteranno a numerose specie di contribuire all’ecosistema e alla biodiversità del pianeta!

In particolare, per la giornata mondiale degli oceani, vi parliamo oggi della posidonia, una specie acquatica di pianta che preserva spiagge e mari!

Che cos’è la posidonia?

La posidonia è una specie di pianta marina che appartiene alla famiglia delle Posidoniacee; in effetti è molto simile alle cugine terresti, perché è fornita di radici e lunghi ciuffi che ricordano dei rami dalla consistenza di foglie.

Forse vi sarete imbattuti in lunghi “fili d’erba” in mare o sulle spiagge, e spesso sono proprio loro che ci toccano mentre facciamo il bagno vicino alla riva! Le posidonie che vengono “staccate” dal fondale sono trascinate a riva dalla corrente e spesso si raccolgono in mucchi, o banchi, proprio sulla sabbia.

Le posidonie hanno funzione fissativa; significa che, bloccando la sabbia, contribuiscono a rallentare l’erosione di coste e fondali. Quando emerge e viene trascinata a riva dalle onde, si deposita sulla spiaggia e contribuisce all’ecosistema della spiaggia stessa: decomponendosi e diventando biancastra, permette a piccoli organismi di sopravvivere!

In alcune località (non in Italia, è un reato!), è addirittura possibile raccoglierle dalla spiaggia ed utilizzarle come base di compost naturale o come materiale organico impiegato per la creazione di biogas.

Inoltre, la presenza di posidonie sulle rive è un indicatore della buona qualità dell’acqua.

In mare, la posidonia è facilmente riconoscibile, dato che spesso forma veri e propri tappeti d’erba in cui è possibile vedere organismi marini e pesci! È ultra resistente, essendo riuscita a sopravvivere a tutti i cataclismi dal tempo dei dinosauri… cerchiamo di non essere proprio noi a distruggerla per sempre!

  • Sotto il mare, la posidonia rallenta considerevolmente il riscaldamento globale: le praterie di posidonia sono capaci di assorbire tre volte più carbonio delle nostre foreste; un solo km2 di posidonia può immagazzinare fino a 83.000 tonnellate di CO2, contro 30.000 tonnellate per 1 km2 di foresta;
  • Ospita molte specie marine che amiamo e alle quali fornisce cibo e riproduzione: pesci, ricci di mare, molluschi, anellidi e crostacei vi trovano rifugio;
  • Rallenta la velocità delle correnti e riduce le dimensioni del moto ondoso, due parametri cari al cuore di noi marinai, e così facendo, modera l’impatto delle tempeste sulle nostre coste e la loro erosione;
  • Sulla terraferma, i suddetti argini rinforzano la sabbia delle spiagge perché sono lavati via dalle onde, non dalla costa;
  • Questi banchi servono anche come fonte di cibo per innumerevoli organismi (insetti e piccoli invertebrati)!

Prevenire è meglio che curare

I diportisti hanno un ruolo vitale nella conservazione della posidonia. Prima di tutto prendendo coscienza della loro importanza e poi facendo attenzione a non gettare l’ancora nei prati, imparando così ad identificarli e ad evitarli quando si ancora.

Le ancore calate all’arrivo delle barche e poi tirate su arano questi prati e strappano la posidonia. Negli ultimi 100 anni, questa pratica ha già causato la scomparsa del 10% delle praterie nel bacino del Mediterraneo, secondo l’Agenzia francese per la biodiversità.

Tutte le altre minacce a questa pianta acquatica, come i rifiuti umani e l’urbanizzazione costiera, sono state arginate, ma l’ancoraggio era una minaccia che non è stata regolata fino al 2020. Questo ora è stato fatto, grazie ai decreti che vietano alle navi di oltre 24 metri di lunghezza di gettare l’ancora nella posidonia, pena una multa sostanziosa fino a 150.000 euro e fino a un anno di reclusione.

Come avvistare le posidonie?

  • Tenete gli occhi aperti: quando vi preparate a gettare l’ancora, fate attenzione alle macchie scure! Si tratta di letti di alghe o di rocce. Scegliete la sabbia per ancorarvi in pace e tranquillità. Preferendo la sabbia, si sceglie anche la sicurezza, poiché l’ancora scivola sull’erba di mare, mentre tiene bene sul fondo sabbioso. Se non ne trovate, ormeggiate alle boe regolamentate, che sono diventate per la maggior parte a pagamento, ma potete consolarvi dicendo che la conservazione del nostro pianeta non ha prezzo!
  • Scaricate DONIA, un’applicazione di assistenza all’ormeggio per iOS o Android, che fornisce dati mappati e fotografati metro per metro sulla natura del fondale: alghe, alghe morte, rocce e sabbia.

Ora che vi abbiamo spiegato l’importanza delle posidonie, siete pronti per partire con la vostra barca a noleggio per una nuova avventura!

Vento in poppa e ci leggiamo presto!

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