Verrebbe da dire: “dimmi che vela usi e ti dirò chi sei”. Nei secoli l’uomo ha solcato i mari a vela, era uno dei principali mezzi di trasporto e nel tempo le imbarcazioni si sono evolute e modificate arrivando alla tecnologia dei giorni nostri e alle imbarcazioni di ultima generazione che grazie alla forza di propulsione delle vele non navigano quasi più, ma volano! Vediamo però nel dettaglio come si sono evolute le barche nella storia.
Navigare nella storia
L’andar per mare sospinti dal vento è stato sicuramente il primo modo usato dagli antichi per spostarsi e uno dei principali mezzi di propulsione utilizzato nell’antichità. Pare vi fossero imbarcazioni risalenti fino al 6.000 a.c !
Grazie alla conoscenza della navigazione popolazioni come Greci, Fenici ed Arabi riuscirono a dominare i mari e le sue rotte. Lo stesso vale per le popolazioni asiatiche dove si sono trovati resti di imbarcazioni tradizionali lungo le coste vietnamite e cinesi.
Le prime vele utilizzate sono state quelle quadrate, che venivano montate su pennoni perpendicolari all’asse longitudinale della barca. Questa tipologia di vela non permette di risalire il vento e per questo si associava all’andar vela anche il remare, qualora il vento soffiasse contro. Con le andature portanti però questo tipo di vela era perfetta, tanto che fu il tipo di vela più diffuso in tutto il Mediterraneo e si sviluppò in maniera indipendente nelle diverse parti del mondo.
Le vele così dette “latine”, ovvero le prime vele triangolari, si sono diffuse nel Mediterraneo a partire dal IX secolo; c’è stata dunque una fase in cui alle vele tradizionali, quadrate, si affiancarono quelle latine, dal XVI al XIX secolo, un periodo considerato il periodo d’oro della navigazione a vela. Sempre in quegli anni sono state progettate vele capaci di risalire il vento, come la vela aurica, quella di straglio e le moderne vele, il fiocco e la randa.
Nella seconda metà dell’800 poi, iniziarono a essere prodotte le navi a vapore che superarono in numero quelle a vela. A partire da quel periodo le imbarcazioni a vela non vennero più utilizzate per il commercio e solo paesi come Canada, Norvegia ed Italia continuarono a investire in questo settore della nautica a vela. L’apertura poi del Canale di Suez nel 1870, non transitabile alle barche a vela, segnò la fine dell’utilizzo di questo tipo di imbarcazioni per attività commerciali.
Tipi di vela nel dettaglio
Le vele vengono classificate dal tipo di forma che hanno. Esistono quindi:
Le vele quadre
Adatte alle andature dette portanti, quelle per intenderci con vento in poppa, lasco, gran lasco e traverso, non sono però idonee per risalire il vento. E’ difficile quindi andare di bolina con questo tipo di barche!:) Hanno una forma quadrata e a trapezio ed operano ad angolo retto rispetto al moto dell’imbarcazione. La vela è legata al pennone orizzontale; è la tipica vela dei grandi velieri.
Le vele auriche
Hanno una forma trapezoidale e sono mantenute tese nella parte superiore da un pennone detto picco e nella parte inferiore da un’asta orizzontale, parallela al ponte che si chiama boma.
Le vele latine
Hanno una forma triangolare tipica dei velieri romani e vengono diagonalmente issate sull’albero.
Le vele di straglio
Sono vele che vengono issate tra un albero e l’altro scorrendo sugli stragli.
La vela dei nostri giorni
Le vele che conosciamo noi sono esclusivamente di forma triangolare, vela bermudiana o vela Marconi. Si chiamano così perché si è sviluppata nelle Bermuda nel XVII secolo. Se noleggiate una barca a vela ai giorni nostri, sono tutte barche che hanno questo tipo di vele: hanno una randa, che deriva proprio dalla randa bermudiana, e il fiocco a prua.
Ci sono poi altri tipi di vela che possono essere utilizzate a seconda delle diverse condizioni di vento e di navigazione, come il genoa, spinnaker, gennaker e MPS (multi purpose sail) a taglio asimmetrico, che possono richieste al charter in aggiunta ove è possibile.