Il 2019 è alle porte e con lui arriva anche la futura Mini Transat! Certo è ancora lontana la mitica Mini, ma per chi vuole partecipare è il momento per prepararsi cercando la barca e per allenarsi per arrivare pronti alla sfida in Oceano. Abbiamo deciso di intervistare una dei futuri partecipanti italiani, Elisabetta Maffei, per conoscerla meglio e farle qualche domanda, sulla regata e sulla vela 😊
Da quando vai in barca Elisabetta?
In barca ci sono nata, ci vado da quando avevo 0 anni 🙂 e per lo più abito al porto di Pesaro, la passione era di mio nonno materno, che poi l’ha trasmessa a mio padre, e da li abbiamo sempre veleggiato.
Cosa ami della vela?
Della vela mi piace tutto, il silenzio, l’avventura, i team che si creano, il fatto che puoi arrivare con “la tua casa” dove vuoi e raggiungere mete che altrimenti difficilmente raggiungeresti via terra, vedere i delfini, le notti in rada, le regate e le feste che si creano intorno agli eventi velici.
Dove ti piace navigare?
Mi piace il Mediterraneo, abbiamo tutto, mari fantastici, cibo buono, cultura e storia. Le mie vacanze erano tutte in Adriatico, lungo le coste della Croazia, Italia e Grecia. A questo punto mi prendo una pausa, mi viene in mente tutta “la culla mediterranea”, le culture, la storia e la bellezza delle coste.
Ha ragione Elisabetta, nel Mediterraneo non abbiamo che l’imbarazzo della scelta: si possono noleggiare barche in Grecia, Croazia, Spagna e ovviamente anche nella nostra Italia, dalla Sicilia alla Sardegna. Visitare tutto il Mediterraneo a vela e tutta un’altra cosa, si raggiungono luoghi che altrimenti via terra sarebbero irraggiungibili e si ha un punto di vista nuovo. Tornando a noi…
Elisabetta è conosciuta anche perché ha creato il sito 25nodi, popolare anche su FB per i suoi video didattici sulla vela, utili ai velisti neofiti..
Come mai Elisabetta hai deciso di fare dei video di questo tipo?
Nel 2014 ero in un momento di cambio radicale della mia vita, e conoscevo bene le potenzialità del web, così ho pensato di trasformare una passione, quella della vela, in lavoro. Il mio obiettivo era di spiegare in modo semplice la vela; si sente dire spesso “la vela è difficile, ci sono una sacco di termini e cose da imparare, è uno sport costoso ect…” ecco volevo sfatare molti di questi miti.
Inizialmente c’è stato uno scetticismo generale molto forte: agli occhi di molti ero una ragazzetta che parlava un po’ troppo semplice per i gusti dei marinai più avvezzi … poi però i fan son iniziati a crescere, i numeri sui video a salire, e ho ricevuto un sacco di messaggi di ringraziamento dove mi dicevano e dicono tutt’ora “finalmente riesco a capire!”
…ed ora la futura partecipazione alla Mini-Transat, che cosa ti ha spinto a decidere di partecipare?
La Mini-Transat è arrivata come uno step quasi obbligatorio per la mia attività; stavo cercando di dare curriculum a 25nodi con qualche esperienza importante, e avevo pensato a collaborazioni con velisti oceanici già esperti, senza però trovare mai un punto d’incontro.
Così un giorno, passeggiando e cercando di pensare ad una soluzione, ho avuto l’illuminazione… mi giro e vedo un Mini su un invaso, così ho detto “vuoi vedere che in oceano ci vado io?!” E così ho iniziato subito ad organizzarmi per partecipare a questa regata.
E’ stato ed è tutt’ora difficile capire bene tutti i meccanismi di questa regata, a partire dall’acquisto barca, dove la parola d’ordine è il “fai da te”, poi ci sono liste infinite da leggere, regolamenti, organizzazione di regate, qualifica, short team …
Come si dice sempre non tutti i mali vengono per nuocere, così come lo era stato il cambio di vita nel 2014, anche il ritardo della consegna della barca da parte del cantiere, mi ha fatto scegliere di portare la barca, finire di prepararla e vararla a Pesaro, nella mia città, dove ho un sacco di amici con cantieri e persone con grandi esperienze che mi possono dare una mano sotto tanti punti di vista.
Durante la Mini sarai da sola: tu, la tua barca e il mare. Come ti immagini il tuo viaggio in solitario? Cosa ti spaventa e cosa ti emoziona?
Penso sia un’esperienza davvero unica stare tutti quei giorni in mezzo al mare da soli, a stretto contatto con gli equilibri della natura, una bella sfida, fisica e soprattutto psicologica. Quello che mi spaventa di più è la gestione del sonno e delle rotture/imprevisti, cose in cui non ho assolutamente esperienza, per il resto penso sia un’avventura affascinante; prima della Mini-Transat non pensavo affatto all’Oceano, anzi quando pensavo alla vela, pensavo sempre al fantastico Mediterraneo, e mi chiedevo perché le persone vogliono andare in Oceano dove non c’è niente, giusto onde un po’ più grandi, ma magari questo saprò raccontarlo meglio al mio rientro…
Se fossi in barca, in vacanza e dovessi portarti un buon libro da leggere, cosa ti porteresti? Il libro a cui non rinunceresti…
Il mio libero preferito è Magellano, un romanzo storico dove si racconta l’avventura di questo navigatore ed esploratore.
Un libro molto interessante, dove si parla anche di giganti, e ho trovato un filo conduttore alla fiaba di Gulliver, poi si parla di uomini con la testa a punta, che mi hanno richiamato gli extraterrestri….
Un altro libro che mi è piaciuto molto è “Abbandonati nella tempesta” che parla della regata Fastnet del ’79; è un libro molto forte, che parla di un naufragio durante una tempesta. Inizialmente ero titubante se leggerlo o no, non sapevo se mi avrebbe fatto paura e come avrei poi affrontato in futuro il mare.
Per fortuna è stato un libro molto istruttivo per me, e mi ha dato anche molto coraggio, a proposito mi è tornato in mente il detto dove la barca dice all’uomo “tu salvami dalla terra che io ti salverò dal mare”.
Se dovessi poi consigliare anche un film il mio preferito è “Mi faccio la barca” con Johnny Dorelli e Laura Antonelli. Una simpatica commedia all’italiana.
Salutiamo Elisabetta e immaginiamo già la sua prossima veleggiata, se volete sostenere il suo progetto cliccate qui e per chi invece non vede l’ora di salpare a sua volta non esitate a noleggiare una barca su Globesailor!