La velista Ida Castiglioni e “questa vita che va attraversata leggera”

Ida Castiglioni è stata la prima velista che nel 1976 ha partecipato alla transatlantica Ostar con una barca da crociera, un Impala 35. La Ostar è una regata in solitario con partenza dall’Inghilterra da Plymouth fino agli Stati Uniti a Newport e si svolge ogni quattro anni. Ida Castiglioni ci mise più di trentacinque giorni per raggiungere la costa americana classificandosi al trentesimo post su centoventuno partecipanti, prima tra gli italiani.
Storico fu quello che le disse Eric Tabarly, velista francese, prima della partenza: «Ti auguro buona fortuna, ma non è roba da donna».
La regata fu dura, con depressioni, tempeste, bonacce, derive e nebbie di vario genere, ma Tabraly fu smentito dai fatti: Ida Castiglioni arrivò a Newport affrontando tutti i marosi.

Quando a 72 anni riceverà la menzione speciale del premio Costa Smeralda, alla consegna del premio disse che non ha mai avuto sponsor e né soldi, ma che durante la sua infanzia era immersa nei libri e nelle storie di mare. Conrad, Jack London, Melville e Stevenson i suoi preferiti; le hanno donato un immaginario e il desiderio di andare oltre.


Dopo la laura in architettura, diventa anche giornalista. Lavorerà sia nell’ambito del design che della comunicazione. Ha navigato in lungo in largo, sfidando senza radio le onde dell’Atlantico e veleggiando da Città del Capo a Rio de Janeiro.

La barca di Ida Castiglioni “EVA”

Grazie al suo lavoro in Svizzera riuscì ad acquistare la sua barca “Eva”, fedele alleata per dare vita al suo sogno. Nessuno sponsor decise di affiancarla a questa impresa e anche la sua famiglia era contraria.
Nonostante tutto decise di partecipare alla regata e dopo 35 giorni arrivò alla meta dimagrita di 13 chili. Le emozioni di quella impresa le rimangono impresse, si ricorda il buio totale e il sonno ad intermittenza, sempre all’erta per evitare possibili navi o iceberg che si confondevano nella nebbia. Si ricorda il silenzio e il sole all’alba, ma soprattutto si ricorda che l’importante è non drammatizzare e non lamentarsi perché potrebbe sempre peggiorare la situazione.

La storia della OSTAR di Ida Castiglioni diventò poi un libro, “Eva”, come il nome della sua barca che vinse anche il premio Bancarella Sport. Un libro che ci fa rivivere la sua impresa; si sente la sofferenza e l’energia di questa donna, che non ha perso la speranza e ha continuato coraggiosa verso la meta. Bisogna anche dire che è stata di certo una grande impresa, considerando che tra tutti i partecipanti, quarantacinque si ritirarono per via di collisioni, timoni rotti, alberi danneggiati, falle, avarie e anche incendi a bordo. Velisti del calibro di Malingri e Fogar si ritirarono e ci furono anche due dispersi, Flanagan e McMullen.

Un’altra nuova impresa fu quella che intraprese a 42 anni diventando madre dopo tre aborti. Trascorse la sua vita poi in Polinesia e ai Caraibi, e parlando della sua esperienza di madre e del suo primo figlio, amerà dire che è “mio, prima che di chiunque altro”.