Tutto ciò che occorre all’armatore sono tre elementi fondamentali: una barca, il vento e il mare. Ognuno di questi tre elementi ha la medesima importanza, è compito del marinaio prendersi cura di ciò che lo spinge, lo accoglie e lo sostiene.
Per rendere un viaggio ecologico o quanto meno il più ecologico possibile, è bene seguire una serie di indicazioni apparentemente inutili ma esponenzialmente fruttuose nel lungo periodo. Il nostro mare, il quale ci accoglie ogni qual volta decidiamo di salpare, è minacciato dall’inquinamento e dal riscaldamento globale. Verrebbe da chiedersi “cosa può un singolo, come il sottoscritto, contro un tale scempio?”; ebbene, se è vero che l’unione fa la forza, è nostro dovere dare il nostro contributo per contrastare questa piaga ecologica.
In questo articolo mi propongo di darvi dei suggerimenti da seguire senza alcuna difficoltà e il benchè minimo disagio; a proposito, ci teniamo a segnalarvi un pezzo molto interessante sul blog di iNautia, che parla proprio della navigazione sostenibile e di come sia possibile ridurre l’inquinamento dei mari.
I – La scelta della barca
Partiamo dalla scelta più importante e più rilevante. Nel momento in cui si opta per un noleggio di una barca a vela a discapito di una a motore stiamo già compiendo una buona azione per l’ecologia del nostro mare. Un mezzo sospinto unicamente dal vento, oltre a garantire un viaggio sostenibile, consentirà all’armatore di sentirsi legato e connesso alla natura in un rapporto di dare e avere. Allontanarsi dal caos cittadino, sentire unicamente il suono poetico del vento e lo scrosciare dell’acqua, senza alcun rumore meccanico; il viaggio perfetto, lontano da tutto, preoccupazioni, impegni.. quando navighiamo, guardiamo sempre a prua, e all’orizzonte, il cielo è sereno.
II – Scarichi organici
Ai sensi di legge, disfarsi di carichi non trattati gettandoli in mare entro tre miglia dalla costa è illegale. Al di là della regolamentazione però, spesso non si comprende che quest’ultimo non è di fatto una discarica. Pertanto, cercare di non gettare i rifiuti organici non è semplicemente un dovere dal punto di vista legale ma anche un fatto di civiltà. Esistono a questo proposito dei dispositivi denominati “Marine Sanitation Devices” dotati di un serbatoio di raccolta che potrete successivamente svuotare in determinate strutture. Altri sono invece in grado di effettuare un trattamento sullo scarico per renderlo inoffensivo per il mare e la fauna in generale. Chiedete in anticipo quali strumenti e servizi sono presenti a bordo direttamente su Globesailor.
III – Acque grigie
Capita spesso di confondere le acque grigie come acque “pulite”. Le acque grigie, contrariamente alle acque nere, provengono da lavandini, docce, vasche da bagno, lavatrice eccetera. Queste acque però, vengono spesso accompagnate da prodotti chimici come saponi e detersivi che non sono minimamente adatti ad essere scaricati in mare. Per evitare di nuocere all’ambiente sarebbe consigliato l’utilizzo di saponi privi di additivi nocivi e di limitare lo spreco di acqua durante la doccia. Quest’ultimo consiglio sarebbe indicato anche sulla terra ferma in quanto l’acqua è un bene da salvaguardare con grande attenzione.
IV – Rifiuti
Questo è probabilmente il punto su cui sono più fermo e imprescindibile. Come ribadito poco sopra, il mare non è una discarica! Per nessun motivo dovete gettare i vostri rifiuti in mare, specialmente quando si tratta di plastica. Da un po’ di tempo a questa parte è divenuto celebre il “Pacific Trash Vortex”, ovvero un’isola di rifiuti che ammonta a milioni di tonnellate, ben più grande dell’intera Penisola Iberica. Questa massa informe di rifiuti di ogni genere fluttua nel pacifico e sta aumentando il suo volume giorno dopo giorno, cerchiamo di non aumentarlo ulteriormente, anche fosse per un centimetro quadrato.
V – Crema solare
Forse il meno tenuto in considerazione tra i consigli che vi propongo, la scelta della crema solare è spesso sottovalutata. Non è noto a tutti che all’interno di molte creme solari vi sia la presenza di sostanze come l’oxybenzone, estremamente nocivo per la fauna oceanica, in particolar modo sono i primi indagati per il fenomeno dello sbiancamento dei coralli e la successiva morte. In virtù di ciò, sul mercato troverete moltissimi prodotti adatti alla vostra pelle tanto quanto all’ambiente; da questi dettagli si fa la differenza.
VI – Aree di ancoraggio
Quando navigate, a vela o a motore, ricordatevi sempre che sotto la chiglia avete un tesoro, un bene naturale da salvaguardare. Quando decidete di effettuare un ancoraggio, assicuratevi con strumentazioni adatte di non intaccare la fauna e la flora locale; specialmente in località caraibiche e zone protette. Cerchiamo quindi di non distruggere quelli che sono i polmoni verdi del pianeta per una nostra disattenzione.
VII – Inquinamento acustico
Quando ci troviamo attraccati al molo sarebbe meglio evitare di emettere rumori che potrebbero disturbare i nostri vicini di banchina, il riposo dopo un’attraversata è sacrosanto, ogni armatore ne è conscio pertanto è bene essere rispettosi verso gli altri. Lo stesso discorso vale per i nostri vicini quando siamo a largo; molte creature infatti, sono estremamente sensibili ai suoni, pertanto cerchiamo di essere rispettosi anche coi nostri accompagnatori di viaggio emettendo la minor quantità di rumori possibile.
Questi consigli non risolveranno il surriscaldamento globale, l’inquinamento dei mari o l’avvelenamento del nostro pianeta. Tuttavia, se è rimasta dell’etica nella nostra anima e abbiamo ancora il coraggio di essere persone morali, ci renderemo conto anche senza necessità di consigli esterni che, a fronte di tutte le difficoltà, proteggere i mari è un nostro dovere etico, morale e civile.
Vento in poppa e ci leggiamo presto!